Auguri d’Arte: Alberico d’Auria (quella sera era vento di marzo)

                                                                                                                        (a mio padre)

quella sera del vento di marzo

mi sembrava quasi strano camminarti accanto.

tu non parlavi

ed io ascoltavo il correre del vento

per il viale e dopo casa nostra

e c’erano ancora quelle cose

che come ora tu sai io ho nascosto

perché non sapevo dirle

e poi non te le ho dette mai

(al solito pensavo che poi che se che forse)

ma c’era il vento e tanto mi bastava

poche le luci  e ancora tremolanti.

camminavo con te

e mi sentivo importante e già grande

non cercavo il senso delle cose

e  tutte le strade da percorrere

erano ancora solo lì

tra casa nostra e questo viale

(e ancora non sapevo

che poi con la conoscenza

in fine avrei detto basta

ad ogni tua sofferenza).

quella sera solo le nostre ombre messe lì per sempre

tremanti al vento.

 
così dopo tutti questi anni

io come sai quelle cose poi le ho scritte

ma ora che ritorna questo vento

ora che ricomincio da te

non posso scrivere quel tuo silenzio.

alberico d’auria.                                            24 marzo 2009

Una risposta a Auguri d’Arte: Alberico d’Auria (quella sera era vento di marzo)

  1. mari 6 febbraio 2010 a 18:45

    Questa poesia evoca emozioni e sentimenti riposti nel profondo dell’anima.Ognuno di noi si porta dentro silenzi e parole mai dette e tu, con i tuoi versi, hai saputo esprimere semplicemente e con efficacia ciò che la mia mente e il mio cuore vorrebbero poter dire a una persona cara che non è più con me. Complimenti.

    Rispondi

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