Chilometrozero: un ristorante interessante a Salerno

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[di Lorenzo Canzanella e Mariapaola Bianchini]

Amici, mare, luminarie. Nella recente gita erano almeno 3 le ragioni per andare a Salerno. Si, c’era la bolgia, perché le luminarie attraggono fiumi di persone da qualsiasi direzione. Si, c’era anche il traffico, ma solo all’uscita dell’autostrada perché siamo stati abbastanza saggi da non partire in un orario incauto. Si, belle le luminarie.
“Fermi!” incita uno degli amici autoctoni indicando un ristorante poco prima del viale principale. La scelta del posto per cenare sembrava dal tono quasi una direttiva più che una proposta. L’insegna, stesso al suo interno e scritta con del gesso su una lavagna nera, recitava Chilometrozero in bella grafia.
Da tempo sosteniamo il turismo responsabile e il commercio a filiera corta, scegliendo nel nostro quotidiano il cambiamento dal basso. Insomma ci piace dare un piccolo contributo all’economia del nostro territorio e alla cura dell’ambiente.

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Insomma, Chilometrozero. Siamo entrati. L’ambiente era accogliente, di ottimo gusto, i responsabili simpatici, ospitali e professionali. Su una parete era evidente una proiezione che, senza essere invadente come una partita di calcio, mostrava i loro filmini: il modo in cui hanno trasformato dei pellets in eleganti tavoli, come hanno decorato le mattonelle in stile con il logo del locale, i loro viaggi nei vigneti e nelle campagne dei fornitori. Un’idea molto carina per coinvolgere ed informare i fruitori della filosofia del progetto. Funziona.

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Il menù, anch’esso ricavato artigianalmente, era composto da una spessa tavola di legno decorata a mano sulla quale fogli in carta riciclata vengono raccolti da una pinzetta. Il menù, abbiamo scoperto, cambia ad ogni stagione. Elegantissima anche la tovaglietta, sempre in carta riciclata ma di spessa grammatura con su in chiaro stampati il principio del locale, da cui deriva il nome e il concetto dei menù stagionali.

Le scelte dei piatti erano poche perché estremamente ricercati: alcuni antipasti, 4 primi, 4 secondi e un’infinità di vini e birre. I piatti che abbiamo scelto si sono presentati come delle composizioni artistiche ed erano deliziosi. Tra gli ingredienti: baccalà con nocciola di Giffoni, salsa di alici di Cetara. Nelle attese, ci siamo sollazzati con del pane casereccio e dell’ottimo olio extravergine di olive.

Torneremo, di sicuro. Sarà anche un’occasione per poter conoscere di persona e intervistare gli ideatori del progetto. Non mancheremo di condividerlo con voi.

 

Una risposta a Chilometrozero: un ristorante interessante a Salerno

  1. tullia 5 gennaio 2014 a 14:24

    bene ! dunque fare ristorazione in modo diverso si può. grazie x la segnalazione!

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