A Pompeo Castelluzzo, partigiano del cibo responsabile

Caro Pompeo, che tu ci abbia lasciato proprio non riesco a dirmelo.

Sei ancora così vicino e vivo che faccio fatica a pensarti altrove.
Se chiudo gli occhi e provo ad immaginarti, ti vedo chiaramente col tuo sorriso dolce e un po’ disincantato.
Stento a rendermene conto, nonostante ieri mattina, purtroppo, ti abbia sentito respirare con affanno, immobile nel letto, il viso pallido e smagrito, lo sguardo lontano.

Ti abbiamo salutato, ti ho tenuto la mano, accarezzato il tuo braccio, ho cercato parole, ma sono riuscita a dire solo che ti vogliamo bene per starmene poi in silenzio.
Quanto affanno nel tuo respiro, quanto faticosa la voglia di continuare a vivere.
Penso che tu ci abbia sentiti, che ti sia giunto un po’ del nostro affetto di sempre,  quando nonostante non rispondessi, una lacrima ha rigato il tuo volto. O forse meglio sarebbe che tu non fossi del  tutto cosciente e che non ti sia accorto di quello che ti stava accadendo. Chissà.

Non eri solo, non si può morire da soli.
Accanto a te c’era la tua compagna che ti teneva la mano stringendo un santino pietoso, tuo fratello che entrava e usciva , tua cognata, i tuoi genitori che si sono allontanati per un po’, e poi siamo entrati noi, padre Albert , Annalisa, Alessio e io.
Abbiamo pregato, accorati.
Annalisa dice che le preghiere riesce ad ascoltarle anche chi ha perso conoscenza. A me piace pensare che ti abbiano reso meno doloroso il distacco da questa vita che tu tanto hai amato. Ci siamo poi spostati nel soggiorno, abbiamo innaffiato le tue piante. Con te è rimasto padre Albert,  poi un gran pianto.

Eravamo abituati alla tua vita, la tua morte ci ha colto di sorpresa. Fino all’ultimo abbiamo sperato con te che ce l’avresti fatta. Quando mi parlavi di quel nuovo medico che ti aveva restituito un po’ di speranza, quando entravi ed uscivi dall’ospedale per curarti, quando mi hai raccontato della pianta di aloe che avevi visto  a Salerno e che volevi andare a comprare perché pensavi ti potesse far bene . E io che volevo regalartene una che ho in giardino. Fino all’ultimo sei venuto in libreria, anche se  non ti fermavi più alle cenebaratto perché dicevi che non ce la facevi a stare senza mangiare , perché proprio non potevi anche solo stare insieme a noi.

Tu che, generoso e disponibile, hai cucinato tante volte per noi e ci hai fatto conoscere ed apprezzare il tuo pane di pasta madre.
Le zuppiere piene di riso venere sapido di colatura di alici che salavi tu, il macco con le fave, le bietole coi pomodori della tua campagna, le paste fatte in casa. Quanta passione, che delicatezza!

L’ultima volta che ci siamo sentiti abbiamo parlato di focacce col lievito madre, farina setacciata e semi oleosi, ma facevi fatica a parlare e non ti ho trattenuto oltre.
Poi tutto è così precipitato, nel volgere di pochi giorni.
Non so dove tu sia in questo momento. Sei nella luce, lontano, in pace , oppure sei ancora qui, tra noi. La tua presenza è ancora troppo viva  e calda per pensarti in un’altra dimensione.
Dove andiamo quando la vita se ne va , non so.
Cosa resta di noi?

Cerco di pensarti in pace, sereno fra i tuoi ulivi, nella tua amata campagna di cui mi parlavi spesso.
O anche nella tua luminosa casa, piena di piante, mentre cucini con amore, come sapevi fare così bene. E che dire di quando te ne andavi in giro con la tua bella moto alla quale tenevi tanto…
Ciao Pompeo, continui a vivere dentro ognuno di noi.
Nina

Lunedì mattina, 17 febbraio 2014 è venuto a mancare Pompeo Castelluzzo, membro della comunità del GAS Arcobaleno Benevento.
 
Molti soci consumano il cosiddetto “Pane di Pompeo” che, ideato dal nostro Pompeo, è fornito al GAS Arcobaleno dalla Fattoria D’Oro di Apice.
Molti hanno conosciuto Pompeo durante le cenebaratto delle quali è stato un fattivo animatore, con le sue competenze sull’alimentazione e con le sue pietanze che ha voluto condividere con i partecipanti.

3 Risponde a A Pompeo Castelluzzo, partigiano del cibo responsabile

  1. giovanna de caterina 21 febbraio 2014 a 22:18

    grazie a tutti voi per aver voluto bene al mio grande amore pompeo. grazie grazie grazie. giovanna

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  2. tullia 20 febbraio 2014 a 18:35

    Per carisma , misura. Per doti misteriose , per una bellezza dell ‘anima che non ha spiegazioni , certe persone restano impresse . Pompeo era una di queste belle , misurate , speciali persone. Ciao , Pompeo.

    Rispondi
  3. elda castelluzzo 20 febbraio 2014 a 17:56

    Grazie per la delicatezza del ricordo. Grazie per le belle parole.
    Vi lascio con un pensiero di Francois de La Rochefoucauld che credo lo rappresenti al meglio:
    “Mangiare è una necessità. Mangiare in maniera intelligente è un’arte.”
    Elda Castelluzzo

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