L’arte in un segnalibro. Giovanna Riccio e l’approccio alla fisicità del libro.

segnalibro-giovanna-riccio-artempori[di Catiusha Minicozzi] Quelli che amano i libri, sanno quanto possa essere importante una certa edizione, una copertina, il tipo di carta o il carattere. Ne annusano l’odore e  dello stesso libro, compreranno quello con la copertina più bella o in edizione originale.

Quelli che  amano un autore,  gli si affezionano  come ad un amico di vecchia data, collezionano tutti i suoi titoli, a volte sottolineano interi passaggi e ogni tanto ripescano dallo scaffale uno dei suoi volumi per rileggere ciò che in quel momento avrebbero bisogno di sentirsi dire. O semplicemente voglia.

I lettori voraci e passionali, quelli che annusano le pagine e non si piegheranno mai ad un ebook perché non possono fare a meno di sfogliare un libro alla ricerca di una frase o di un’emozione suscitata anni prima, e provare il piacere di voltare pagina per sentirne il fruscìo, sanno quanto possa essere importante un segnalibro. E non solo per la sua specifica funzione, ma soprattutto perché può diventare corredo prezioso di un libro quanto una copertina con una bella foto. Confesso di scegliere i miei segnalibri adattandoli alla lettura del momento.

E così che Giovanna Riccio ha pensato bene di personalizzare le sue letture con segnalibri da lei creati e dipinti a mano. Ha iniziato per amicizia, riciclando e ritagliando un cartoncino decorato con diverse tecniche per ricavarne segnalibri da regalare ai suoi amici. Da allora non si è più fermata. Centinaia di acquerelli su carta, coloratissimi: diversi i soggetti, diversa l’ispirazione. Le sue sono  opere che, proprio perché così piccole, 5x20cm, concentrano in sé  un immaginario quanto mai  ricco e vivido: la geometria dai colori forti e la delicatezza dei fiori leggiadri contrastano e si uniscono per creare un caldo puzzle emozionale.

E se è vero che i colori hanno la capacità di condizionare il nostro umore, in questo caso anche il tatto ne trae giovamento: possiamo seguire con le dita le spirali della sua fantasia, le onde lasciate dal pennello o assaporare la ruvidezza del cartoncino, tutto ciò che non oseremmo mai fare con un quadro di grandi dimensioni. Dipinge Giovanna Riccio, e paradossalmente, il piccolo spazio in cui costringe la sua pittura le regala maggiore libertà narrativa, perché anche un segnalibro può parlare al lettore. E proprio come in un libro, il lettore vi troverà quello che crede.

Il suo viene definito artigianato artistico. Ma c’è qualcosa di più. In un’epoca pervasa e tiranneggiata dalla tecnologia con la quale l’arte stessa inevitabilmente deve dialogare, soccombendone a volte, in cui si avvicendano nuovi linguaggi e strumenti a disposizione, l’utilizzo di tecniche tradizionali quali l’acquerello, e non l’acrilico ad esempio, ha il sapore di  una scelta ben precisa, che comporta una presa di responsabilità nel fare un’arte che sia sostenibile e vicina: un approccio consapevole alla creazione che rimanda alla preziosità certosina dell’artigianato.

segnalibro-giovanna-riccio2-artemporiGiovanna Riccio è un’artista-artigiana che si dedica all’espressione di sé rimanendo ancorata al suo territorio di origine, il Fortore-Miscano, in cui si è impegnata in passato, anche come ristoratrice, nella salvaguardia della locale tradizione culinaria, gestendo il suo locale all’insegna della riscoperta del gusto e del cibo territoriale.

E i suoi segnalibri-gioiello non potevano trovare spazio che nella libreria indipendente Masone Alisei di Benevento.

La libreria indipendente Masone Alisei, dal 2006, ospita il GASb  Arcobaleno (Gruppo d’Acquisto Solidale e Barattario) che promuove un approccio artigianale alla produzione e all’acquisto di cibo. Inoltre, la libreria, dal 2009, ospita Art’Empori, movimento artistico/economico di fruitori responsabili che promuove l’approccio esperienziale ed artigianale al libro tramite il Manifesto delle librerie indipendenti e degli altri empori culturali.

 

3 Risponde a L’arte in un segnalibro. Giovanna Riccio e l’approccio alla fisicità del libro.

  1. Ornella Verusio 3 febbraio 2015 a 21:09

    Perché non l’ho pensato io? Io che uso per segnalibro cartoncini, cartoline, pupazzetti di pannolenci, cordicelle ecc…

    Rispondi
  2. Mariapaola Bianchini 30 gennaio 2015 a 16:30

    I segnalibro sono bellissimi. Ho apprezzato l’idea e il prodotto finale. Di solito nelle librerie classiche si possono acquistare bei segnalibri con frasi letterarie o disegni particolari. Belli, ma preconfezionati e standardizzati e quindi poco empatici. La lettura, al contrario, e’ una finestra sull’emotivo. Dei segnalibri artistici e letterari ho apprezzato la cura e la creatività, importante per appassionarsi ad un libro o a un’idea. Grazie per il contributo!!

    Rispondi
  3. brunella 30 gennaio 2015 a 15:18

    sono assolutamente d’accordo. inoltre amo avere in ciascun libro un segnalibro, perchè lo considero un dettaglio significativo.brava all’artista indipendente!

    Rispondi

Rispondi a Mariapaola Bianchini Annulla risposta

L'indirizzo email non verrà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

È possibile utilizzare questi tag ed attributi XHTML: <a href="" title=""> <abbr title=""> <acronym title=""> <b> <blockquote cite=""> <cite> <code> <del datetime=""> <em> <i> <q cite=""> <strike> <strong>