La natura è così improvvisa che ci rende tutti antichi. La Giornata P’Artigianale secondo Ursula Iannone.

La Giornata P’Artigianale e il Concerto della Bottega del 6 settembre 2015 presso Terramica, San Nazzaro - Con fotogalleria.

Da questa foto in poi: foto di Alessio Masone

Ho visto proprio ora due cespugli lottare

La colpa era del vento

Ma vederli litigare era gustoso come un Processo

La natura è così improvvisa che ci rende tutti antichi.

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[testo di Ursula Iannone - foto di Domenico Rapuano] Cosa vuol dire Emily Dickinson quando poetizza la natura che “è così improvvisa che ci rende tutti antichi”? Probabilmente riguarda il concetto del nostro essere nella Natura.
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Fuori dall’arrogante portata della città, il tempo si lascia immediatamente andare nel vuoto, e si rimane spogli, primitivi, con la sola volontà di far parte dell’unico ambiente che ci appartiene, la Natura.
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Appunto. Abbiamo, per nostra spinta culturale, consolidato ormai il concetto per cui, in ambienti naturali, aumentano considerevolmente i benefici sulla salute e sull’umore. Ciò significa che, se circondato dal verde, l’uomo abbassa le difese aggressive, placa i ritmi cardiaci, amplifica i sensi, è perfino capace di parlare o addirittura ascoltare l’altrui umanità. Si sente incredibilmente felice.
Ma poi.
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Dalla Natura incontaminata alla città, il passo è traumatico e troppo rapido. Passiamo a vestire le nudità preistoriche con cappelli e foulard bon ton e cerchiamo disperatamente di riproporre la jungla nel cavolfiore condito all’insalata, posato ben bene sul piatto come il gran souvenir. Dalla foresta alla tavola, dalle praterie alle osterie, il giro in tondo è sempre lì. Se si riesce a riportare sulla tavola quel piccolo souvenir di Natura, insomma, siamo sicuramente più contenti: da qui può cominciare un percorso di consapevolezza e sensibilità, preludio all’affermazione di una concreta sostenibilità.
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11995957_10153827803565769_8489929569588695552_nIl caso delle Giornate P’Artigianali intende consolidare da più e svariati punti di vista, temi importanti quali “un’altra economia”, sostenibile ed equa per ogni anello della catena del valore, e l’alimentazione biologica, intesa anche come metodo di prevenzione, in particolare per la salvaguardia della salute, ma anche la socialità spensierata della campagna come valore relazionale, e l’essere “artigiano creativo”, per valorizzare la portata individuale del saper fare, naturalmente in condivisione. Sarà l’ambiente naturale, sarà il non dover chiedere un pranzo vegetariano perché è già compreso nel menu del giorno, ma il 6 settembre 2015, nell’ Azienda agricola bio Terramica di Rocco Albanese a San Nazzaro, Benevento, siamo decisamente stati bene.
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12004091_10153827820495769_6181397854861922343_nIl programma, in perfetto stile “Masoniano”, era denso e trasversale, dalla passeggiata etnobotanica con Franca Molinaro, al risveglio dei sensi con Clelia Borino (girokinesis), dallo yoga kundalini con Premjeet Kaur Tina, alle Meraviglie in natura con Mariapaola Bianchini e via via con il laboratorio di aikido on il M° Mauro Palumbo, le Mani in gioco cabaret con Alessandra Verusio, Flavia Iori e Gianpaolo Iannace e avanti fino alle Danze popolari con Selena Sacco. L’atmosfera si declina a livello personale in ricordo, riflessioni, contemplazione della natura, ascolto di storie, soprattutto di chi vive ogni giorno in campagna, tra lotte, difficoltà e bellezza. Abbiamo ascoltato, sì, abbiamo parlato e condiviso, mangiato, bevuto, e il sole ci ha accompagnato. La raccomandazione era quella di partecipare alle attività che tanti hanno voluto servire su piatti d’argento, senza voler niente in cambio, se non l’esperienza dello stare insieme, del conoscere e dello scambiare, rendendo praticamente unica ed emotivamente interessante una domenica qualunque.
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10419496_10153827805560769_5213310140293146982_nMa la forza è stata anche nel sentirsi liberi in un gruppo di persone formatosi dal nuovo lì, quel giorno solo, quel giorno come nessun altro, forse per sentito dire, forse per volontà, forse per divertimento. Un pezzo di campagna è stato, ad un certo punto della giornata, una distesa di teli con sopra risate, piatti di verdure, bicchieri di vino e musica. Eccezionalmente, infatti, i Concerti della bottega si stanno spostando dal cortile di palazzo al giardino fuori città, e così la Scata’ Jazz Band di Luigi Mormone al sassofono tenore, Valerio Mola al contrabbasso e Mario Sapia al rullante, ci ha fatto schioccare le dita al suono del BIOswing rurale acustico. Bisogna fare appello alle emozioni universali che la natura suscita, è questo che ripetono gli studiosi. E la Natura dell’uomo, non si dimentichi, è anche la relazione, a volte pericolosa, ma pur sempre necessaria, con gli altri. La giornata della festa è riuscita ed è andata così, che siamo più consapevoli, meno sinistri, forse più allegri.

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