Mappa letteraria di Tullia Bartolini (Dieci libri della mia vita. Art’Empori-bmagazine novembre 2008)

che tu sia per me il coltello grossman[di Tullia Bartolini] Non so se esistano libri in grado di cambiare la vita di qualcuno. Di certo ci sono testi che incontriamo nel momento giusto, quando il tempo è arrivato. Credo molto a queste sincronicità. E’ come con le persone: i libri sono dei traghettatori verso nuove esperienze o, comunque, ci chiariscono le vicende, gli accaduti, l’esistenza, insomma. Per dirla con Sartre: “Tutto cio’ che so della mia vita mi sembra di averlo appreso dai libri”. Io seguo l’istinto e leggo di tutto, a volte appassionandomi ad un autore, altre volte ad un tema. Sono passioni senza redenzione e senza flessioni. Le uniche che conosca.
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I libri che ho profondamente amato sono tanti, troppi: mi osservano con aria di muto rimprovero dai ripiani della libreria. Sanno già che non potrò nominarli tutti. Ho con la lettura un rapporto vorace e cannibalesco, che raramente riesco ad avere con gli esseri umani. Forse le due cose non sono compatibili. Sicuramente leggo molto anche per imparare a scrivere. Al di là dell’istinto che porta qualcuno a raccontare, esiste la tecnica, il controllo della scrittura, cose che – sole – sono in grado di eliminare la massa inutile e fare dello scrivere un gesto meno narcisistico.
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Da ragazza ho molto amato l’indulgenza e la compassione di Pratolini. I suoi ‘poveri amanti’ erano lo specchio di un’Italia sofferente. Oggi, forse, lo scrittore italiano che piu’ riesce a toccare certe corde è Antonio Tabucchi. 
Molto fiorente appare la letteratura francese, soprattutto quella declinata al femminile. La De Vigan, la Barbery de ‘L’eleganza del riccio’, mi sembrano vivaci, originali. Certo, manca il genio di una Duras, di una Yourcenar. Tra scoperte, rivelazioni ed inciampi, il mio vagare letterario puo’ riguardare tanto le illuminazioni di Osho che le ferite dell’anima di Grossman; il genio solitario di Henry James e la sociologia di Fromm. Fino ad arrivare, forse, a ‘saper leggere il libro del mondo/con parole cangianti e nessuna scrittura’ (ma questo è De Andre’).

Tullia Bartolini

‘Il processo’
Franz Kafka

‘Lettera al padre’
Franz Kafka

‘Che tu sia per me il coltello’
David Grossman

‘Le parole per dirlo’
Marie Cardinal

’Lo stesso mare’
Amos Oz

‘Fuochi’
Marguerite Yourcenar

‘Ritratto di signora’
Henry James

’Le braci’
Sandor Marai

‘Fuga dalla liberta’’
Erich Fromm

‘Il coraggio’
Osho

Tullia Bartolini è nata a Benevento 42 anni fa. Lavora in banca ed è madre di due splendidi ragazzi, Cosimo e Federica. Nonostante il lavoro kafkiano, coltiva l’insana passione per la scrittura. Ha pubblicato raccolte di poesie e di racconti ed un romanzo breve. Per il teatro ha pubblicato il testo ‘Bellezza Orsini, Strea’, dedicato ad una strega (Ed.Guida). Il suo ultimo lavoro è ‘Limen’, raccolta poetica edita da Joker nell’aprile 2008. www.tulliabartolini.blogspot.it

(pubblicato in Art’Empori-bmagazine di novembre 2008)

Mappe letterarie dei lettori
I dieci libri della mia vita

Invece di una rubrica sui libri monopolizzata da un solo autore, di questa ne è coautore ogni lettore che, a turno, è invitato a commentare brevemente (max 3000 battute) i 10 libri che hanno formato la sua vita o che comunque si sente di consigliare al mondo, anche raccontando il suo personale rapporto con il libro e le librerie. Grazie all’azione di scrittura, il lettore consapevolizza il suo rapporto con la lettura e condivide con gli altri una personale mappa intellettuale le cui coordinate sono date dai 10 libri individuati individuati come i più rappresentativi. Completa l’azione di condivisione, una scheda con cui il lettore, coautore per l’occasione, racconta brevemente (max 500 battute) le sue passioni diverse dal libro.

Questa rubrica è iniziata nel 2008 nella sezione di Art’Empori, all’interno della rivista bmagazine, quando era pubblicata in versione cartacea.

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