Dieci film di Elvira Lamparelli (bmagazine dicembre 2008)

I DIECI FILM di Elvira Lamparelli

Il cinema è sogno, è un viaggio straordinario nelle emozioni più profonde, giocando con la mia parte bambina che segue incantata l’incedere del racconto, affascinata dalla storia, dalle immagini, dai personaggi, dalla musica. Il cinema è un libero sfogo della fantasia che permette di vivere qualunque cosa senza agire nulla, senza responsabilità. Che liberazione!

Guardare un film è come entrare in un mondo sconosciuto e sorprendente, come aprire una porta proibita che ci svela sempre qualche segreto, anche di noi stessi. È un mondo innocente solo in apparenza; in realtà, è uno straordinario strumento di penetrazione dell’anima, di sollecitazione dei sensi, di ribaltamento dei ruoli. E poiché consente di proiettare continuamente se stessi, rimandandoci innumerevoli frammenti di vita personale e sociale, costringendo a guardarsi dentro e intorno a sé, altro che innocuo, può essere pericolosamente conoscitivo!

Ma il cinema è anche, fondamentalmente, un gioco bellissimo e, come ogni gioco, ha in sé la capacità di farci crescere. I film vanno visti seguendo l’istinto, seguendo la pancia, che meglio di qualunque recensione, ci rivela quello che davvero in quel momento vogliamo sognare, capire, esplorare di noi stessi e degli altri, attraverso lo schermo. Perché lì dentro possiamo spiare il nostro mondo interno rimanendo un po’ protetti.

E io voglio segnalarvi, di pancia, film che non hanno nulla a che vedere con i canoni degli esperti, ma con le emozioni che ancora provo nel ricordarli. Storie di gente semplice, ma dall’umanità che senti accanto, ne L’oro di Napoli. L’ineluttabilità della passione che trascina nell’abisso dell’autodistruzione, in Lolita. Non c’è scampo alla commozione per la follia che è in ognuno di noi, in Qualcuno volò sul nido del cuculo. In Hair, la passione, le idee, la voglia di pace e d’amore in una musica travolgente. Con La moglie del soldato, la lama dell’ambiguità affonda nella fragile apparenza. In Priscilla, la regina del deserto, una favola senza principi azzurri, ma con principesse alla ricera di sé stesse. Languido e sensuale il linguaggio della carne che fa da sfondo ai contrasti dell’anima, ne I racconti del cuscino. In Water, un potente, doloroso sguardo su una faccia nascosta della cultura indiana. In Le vite degli altri, c’è sempre qualcosa di nascosto in ognuno di noi che aspetta di essere rivelato per cambiarci la vita. Con Irina Palm, si arriva al meglio attraverso il peggio e nulla è meno scontato del certo.

L’oro di Napoli
Vittorio De Sica, 1954 

Lolita
Stanley Kubrick, 1962 

Lolita
Adrian Lyne,1997  

Qualcuno volò sul nido del cuculo
Milos Forman, 1975 

Hair
Milos Forman, 1979

La moglie del soldato
Neil Jordan,1992

Priscilla,la regina del deserto
Stephan Elliott,1994

I racconti del cuscino
Peter Greenaway,1996

Water
Deepa Mehta, 2005

Le vite degli altri
Florian Henckel Von Donnersmarck,2006

Irina Palm
Sam Garbaski, 2007

Elvira Lamparelli vive a Benevento. Psichiatra , psicoterapeuta, gruppo analista, lavora a Morcone, dove si occupa in particolare  da lungo tempo, della riabilitazione psicosociale dei pazienti psichiatrici. Oltre al cinema, coltiva numerose passioni, tra cui i viaggi, la fotografia, la danza, la musica, la letteratura. Oltre che per proprio diletto, spesso utilizza tali interessi come strumenti nel suo lavoro, sfruttandone le potenzialità creative per stimolare le risorse delle persone con patologie psichiche.

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