Intervista ad alcuni editori indipendenti presenti a “Più libri più liberi”

Intervista a Nunzio Festa (Altrimedia Edizioni), Roberta Magarelli (Florestano Edizioni) e a Gino Dato (Progedit).
Di Stefania Iannella 

Chiederei dapprima un bilancio di questa decima edizione della Fiera della piccola e media editoria (se possibile anche rispetto agli anni scorsi) ed eventuali commenti, proposte, o pronostici per l’edizione del prossimo anno.
Altrimedia Edizioni Noi della lucana, di Matera, Altrimedia Edizioni, diamo sostanzialmente un commento positivo per la Fiera in sé, nonostante si possa sempre migliorare, ovvero cercando di dare ancora e maggiormente sostegno alla microeditoria. Penso che negli anni futuri l’esperimento comunque sarà ripetuto, e oramai non sarà più ‘esperimento’ ma proprio evento imperdibile per ogni soggetto realmente attivo.

Florestano Edizioni Per quanto mi riguarda il bilancio è buono, ma non posso fare nessun paragone con gli anni passati, in quanto è stata la mia prima partecipazione.

Progedit Il bilancio è positivo, come per gli anni trascorsi. Ma si sente la necessità di una articolazione più distesa in relazione alla logistica e al calendario degli eventi. Per paradosso, la persistenza della miniatura potrebbe essere controproducente.

Quale, tra i vostri libri, è stato in assoluto il più apprezzato/acquistato? Avete notato uno spostamento dell’attenzione dei lettori su un determinato tema?
Altrimedia Edizioni E’ stato molto apprezzato, però comunque alla fine poco acquistato, il saggio-inchiesta di Fabio Sebastiani “Officina Italia. La Fiat secondo Sergio Marchionne”, insieme allo scritto, introvabile, e da noi ristampato in forma autonoma che la madre del poeta Rocco Scotellaro scrisse, per i posteri, dopo la morte del figlio “Dalla nascita alla morte di Rocco Scotellaro. Racconto della madre”, che fa parte della collana ‘le podoliche’.

Florestano Edizioni Sono stati particolarmente apprezzati i nuovi metodi di didattica della musica, sinceramente mi sarei aspettata più attenzione verso la saggistica musicale.

Progedit I libri di saggistica e un libro per ragazzi, “Favole pugliesi”, un nostro longseller. Non noto particolari spostamenti di interesse.

Qual è la linea editoriale che vi prefiggete di portare avanti nonostante la crisi e il conseguente andamento delle vendite? In che misura la crisi incide sulle voste decisioni editoriali?
Altrimedia Edizioni Puntiamo proprio sulla collana ‘le podoliche’, che accoglie testi, in un certo senso diversi fra loro, ma che parlano del Meridione e delle sue proprietà, di piccolo formato agile lettura ma per forti riflessioni. Inoltre puntiamo su testi universitari, grazie all’impegno di tanti docenti che stanno scrivendo per noi e facendo grande la collana ‘libero con-testo’. Possiamo dire, infine, che vogliamo saggistica che accompagni, nonostante le crisi tutte, poesia e narrativa di qualità.

Florestano Edizioni Continuare con opere di alto livello culturale, soprattutto nel campo musicale, credo sia l’unico modo per fronteggiare la crisi.

Progedit La linea editoriale rimane immutata, ma con una ricerca di economie specie nella confezione, ma non a detrimento della qualità letteraria e grafica.

Questione e-book: pro o contro?
Altrimedia Edizioni Penso che non si possa prescindere dalla digitalizzazione delle opere, cosa che ovviamente stiamo tenendo d’occhio e mettendo in pratica, però senza passare nel dimenticatoio la potenza della carta stampata.

Florestano Edizioni Non mi piacciono, ma sono favorevole, infatti abbiamo già otto titoli in e-book.

Progedit L’e-book è un altro modo di leggere, così come la tv è stato un altro modo di vedere. I nuovi media non scalzano i precedenti, semmai li affinano.

Considerate quella del “piccolo” editore un’etichetta fastidiosamente riduttiva, come indica il titolo della slide di Antonio Monaco, “Piccolo e medio editore a chi?”, o questo status risulta al contrario gratificante ed inorgoglisce proprio in quanto distintivo dell’unicità di un’impresa identificabile da forze (e sforzi) direttamente personali?
Altrimedia Edizioni Le etichette della comunicazione, penso, non devono dare fastidio. E’ il lavoro quotidiano, invece, che punta al valore dei contenuti, che deve darci attenzioni e al quale dobbiamo dare attenzione.

Florestano Edizioni In questo momento lo stato di “Editore di nicchia” lo trovo molto gratificante.

Progedit Nella definizione di piccolo editore ci sono gli abissi che intercorrono tra piccolo uomo e uomo piccolo. A ognuno la facoltà di riempirli secondo il suo valore.

Sareste disposti a rifiutare un’ipotetica proposta di essere inglobati in un grande gruppo editoriale, pur di mantenere integra la vostra vocazione, o pensate che tutto sommato valga la pena giungere a compromessi pur di espandere il proprio raggio di lettori?
Altrimedia Edizioni Sarebbe da valutare eventuale proposta. Perché alla fine i capitali servono veramente.

Florestano Edizioni In questo momento rifiuterei, in seguito, non lo so, dipende da quanto crescerà l’Italia dal punto di vista culturale.

Progedit E’ un problema che al momento non si pone.

Un libro del 1996 portava come titolo: “Editori: tra resistenza e resa”. Ora, prossimi ormai al 2012 e a situazione aggravata, cosa ne pensate? Quanto è duro “resistere”? Potreste dare qualche consiglio ad aspiranti editori indipendenti?
Altrimedia Edizioni Resistere è difficilissimo. E, aggiungo, nonostante gli sforzi mai potrò dire quanto potremo sopravvivere. Non penso, dunque, d’esser in grado di consigliare in materia.

Florestano Edizioni Resistere è durissimo, agli aspiranti editori consiglierei di iniziare sapendo a priori quale linea editoriale seguire. 

Progedit Il nuovo titolo potrebbe essere ”Saggio sulla resilienza”. Il consiglio che si può dare è di saper coniugare  i conti con lo slancio creativo.

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