Exit, oltre l’euro. Libro vademecum per riprendersi il futuro

exit[di Piero Valerio da Tempesta perfetta] … Un libro che parla di economia, di storia e di politica e che però è stato scritto da semplici cittadini e professionisti, che non hanno particolari specializzazioni nei campi in questione. Nessun titolo da esibire in pubblica piazza, ma tanta, tanta passione e volontà di intervenire efficacemente e in prima persona nel dibattito in corso. Un dibattito dai cui esiti dipendono le nostre vite e quelle dei nostri figli e a cui nessuno dovrebbe mai sottrarsi. E’ il massimo esempio insomma di partecipazione attiva alla vita democratica del proprio paese, senza delegare ad altri o ai soliti specialisti del mestiere questioni accessibili a tutti con un po’ di impegno e determinazione.
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Il titolo e il sottotitolo sono già abbastanza eloquenti riguardo le principali chiavi di lettura su cui si sviluppa il libro: oltre l’euro non c’è nessun baratro, nessuna catastrofe irrimediabile, ma c’è soltanto un futuro che tocca a noi riscrivere e immaginare. E infatti prima di riprendercelo e ricostruircelo il nostro futuro, dobbiamo essere bravi ad immaginarlo. In caso contrario ci faremo incastrare, con o senza euro, in una nuova gabbia da cui sarà sempre più difficile e complicato sfuggire. La propaganda di regime, oggi più agguerrita che mai, cerca di congelare il dibattito su una presunta salvifica idea di stabilità, da cui per spontanea inerzia dovrebbero venire chissà quali miracoli. Tuttavia se un paese è in crisi profonda e non fa nulla per venire fuori dalla crisi, cullandosi in un fragile immobilismo, è chiaro che la crisi non potrà che peggiorare.
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Non sappiamo il motivo esatto per cui gli attuali governanti continuano ad assistere impassibili alla distruzione del paese e alla sofferenza del popolo. Opportunismo, servilismo, sudditanza, incompetenza, corruzione, malafede, volontà di controllo e di dominio di una massa di gente sfiduciata, impoverita, disperata. Molte possono essere le cause. Ma nessuna di queste giustifica il nostro immobilismo, quello di noi semplici cittadini che siamo le vittime sacrificali del massacro.
Studiando a fondo i dati economici e tecnici, molti di noi, supportati dalle analisi dei migliori specialisti del mondo, sono arrivati alla conclusione che siano l’euro e i rigorosi vincoli di bilancio imposti dai trattati europei le principali cause del misfatto. Ma ciò non significa che crediamo che uscendo dall’euro tutti i problemi verranno risolti come per magia. Anzi. Il dibattito attuale nel fronte no-euro si sta infiammando su ipotetiche uscite da destra o da sinistra, a cui sinceramente io non credo.
Rimanere pietrificati di fronte alle minacce di nazionalismo o protezionismo paventate dalla propaganda, significa aver dimenticato che senza l’euro l’Italia non era né un paese autarchico, né nazionalista, né isolato, né protezionista, ma aveva una notevole apertura nei confronti dei mercati internazionali, unita ad un controllo efficace dei movimenti dei capitali. Fra i due estremi assoluti, il liberismo sfrenato dell’euro e il protezionismo becero, esistono parecchie vie di mezzo discrezionali e sostenibili da poter mettere in campo. Esiste per esempio il metodo del protezionismo intelligente (o in maniera esattamente speculare, del liberismo dal volto umano) basato sulle regolamentazioni igienico-sanitarie o sulle numerose restrizioni di conformità di prodotto e di processo, che spingerebbe una competizione al rialzo e non al ribasso della qualità dei prodotti e della tutela dei lavoratori. Un settore, quello della qualità e dei diritti umani, in cui l’Italia per tradizione e per prestigio potrebbe in breve tempo riprendersi il posto che le spetta a livello internazionale.
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per l’articolo originale integrale:
http://tempesta-perfetta.blogspot.it/2014/01/exit-oltre-leuro-vademecum-per.html
Uscito il 10 gennaio 2014 per la Herald editore di Roma, il saggio collettivo si intitola “Exit. Oltre l’euro (Vademecum per riprenderci il futuro)“, a cura di Gennaro Francione, con interventi di Gennaro Francione, Shirin Chehayed, Mattia Corsini, Antonio Stragapede, Claudio Martini, Piero Valerio, Luca Pezzotta, Loredana Signorile, Fiore Ranauro. Prefazione: Paolo Becchi; Introduzione: William K. Black; Postfazione: Diego Fusaro.

Una risposta a Exit, oltre l’euro. Libro vademecum per riprendersi il futuro

  1. Antonio 28 gennaio 2014 a 8:06

    Mi sembra una contraddizione assurda pubblicare un libro intitolato “Exit, oltre l’euro. Libro vademecum per riprendersi il futuro” (e sottolineo “riprendersi il futuro”) con un editore che specula così sproporzionatamente su TUTTI coloro che gli inviano un manoscritto. È la prima volta che leggo una richiesta del genere:

    “Considerato la notevole quantità di opere ricevute e valutato che numerosi sono gli scritti che riscuotono il ‘giudizio negativo’ alla pubblicazione, per limitare al minimo i costi che l’azienda affronta per il Comitato Editoriale, si richiede all’aspirante autore un contributo alla lettura di Euro 50,00 come parziale rimborso delle spese sostenute. Tale somma, anche in caso di ‘giudizio positivo’ alla stampa espresso dal Comitato Editoriale, non sarà restituita.”

    http://www.heraldeditore.it/Manoscritti.html

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