Non è indifferente quello che mangiamo! Perché l’alimentazione vegana secondo Bruno Ciaramella

Alcune domande a Bruno Ciaramella, medico nutrizionista, ospite della cenabaratto vegana del 6 marzo 2015.

Dieta-veganaNon è indifferente quello che si mangia, non solo sul piano della salute ma anche su quello etico, ecologico ed economico sociale: cosa insospettabile fino a pochi anni fa… Questo è quanto afferma Bruno Ciaramella, medico nutizionista.

Bruno Ciaramella sarà ospite della cenabaratto vegana del 6 marzo, promossa dal GASb Arcobaleno presso la libreria indipendente Masone Alisei di Benevento: per introdurre alla serata, gli abbiamo posto alcune domande sull’alimentazione vegana.

In passato avevamo un diverso rapporto con l’alimentazione?

Fino agli anni cinquanta, almeno in Italia, l’alimentazione si caratterizzava per due aspetti fondamentali: era ipocalorica (scarsa disponibilità di cibo contro il duro lavoro dei campi) e a bassissimo contenuto di proteine animali. Gli alimenti consumati erano, inoltre, semplici e per niente elaborati. Questo stile alimentare è conosciuto in tutto il mondo con il nome di “dieta mediterranea”.

Poi, come è degenerato il rapporto con la dieta mediterranea?

A partire dal boom economico degli anni cinquanta, questo modello alimentare, nella sua formulazione originaria, è praticamente scomparso sotto la pressione del graduale ed inesorabile incremento di consumo di proteine animali, di grassi saturi, di cibi industriali elaborati e raffinati e quindi impoveriti in nutrienti essenziali e fibre: con la perdita della sua “purezza” originaria si è perso anche il suo potere preventivo/curativo. A questo si aggiunga la sostituzione di un impegnativo lavoro nei campi con un’attività fisica prossima alla sedentarietà più assoluta!

Non sorprende, quindi, che le popolazioni occidentali siano flagellate da malattie cardiovascolari e cronico-degenerative oltre che tumorali, prima praticamente sconosciute.

Un cibo più salutare per l’individuo è anche più etico, più salutare per il mondo? 

Come già accennato all’inizio, questo modello alimentare imperante impatta negativamente non solo sullo stato di salute ma anche sull’ambiente ed economicamente, senza trascurare le problematiche etiche suscitate dall’uccisione degli animali a scopo alimentare, ben sapendo che, con la disponibilità attuale di cibo, nutrirsi di animali ha solo un fine edonistico e di piacere della tavola e che nessun cibo di origine animale è necessario per la salute dell’uomo, al contrario!

Bruno Ciaramella, medico-chirurgo, internista-nutrizionista, da oltre venti anni studia la relazione tra nutrienti e malattie cronico-degenerative, producendo anche diverse pubblicazioni sull’argomento, e il ruolo della mente nel condizionare lo stato di salute.

La sua attenzione, quindi, si è concentrata sia sui modelli alimentari più idonei a promuovere la salute, sia nel senso di curare che di prevenire le malattie cronico-degenerative, sia sul ruolo della mente sullo stato di benessere portandolo ad approfondire le più moderne tecniche di gestione dello stress e di comunicazione intra ed interpersonale: programmazione neurolinguistica, meditazione, ipnosi.



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