Selena Sacco, insegnante pura di ballo popolare, alla cena baratto del 27 marzo 2015.

Ernesto De Martino usava definirsi : “etnografo vagante nel mezzogiorno d’Italia”. Lo spessore dei suoi studi sul folklore, le religioni, i balli del sud Italia è infatti da attribuire al suo vissuto esperienziale di ricerca ed approfondimento direttamente sul campo (etnografia).

Se il metodo etnografico è lo strumento privilegiato per una profonda conoscenza antropologica, allora si puo’ osare presentare Selena Sacco con questa  impegnativa citazione.

11086032_806585282763851_143379868_nSelena Sacco è insegnante di balli popolari (tammurriate, tarantelle, pizzica, tarante) tra l’avellinese e il beneventano. E’ cantante, laureanda in canto classico presso il Conservatorio di Benevento ed è anche danzoterapeuta. Nei corsi che organizza confluiscono tutti i saperi maturati quindi da altri ambiti (la musica, la danza, la terapia), ma soprattutto da un’autentica conoscenza antropologica maturata attraverso presenze radicate nei territori del sud Italia più carichi di tradizioni folkloristiche. Come noto, i balli popolari hanno origini antiche, linguaggi specifici, significati profondi che oscillano tra maschile e femminile, vita e morte, semina e raccolto, sottomissione e liberazione. Sono il risultato di tradizioni, a volte chiuse e rigide, a volte aperte ad influenze e contaminazioni. Selena le ha approfondite tutte sul campo, proprio secondo metodo etnografico. Interagendo direttamente sul posto con ballerini anziani (contadini e lavoratori cresciuti sul territorio) durante  feste, riti, usanze, ha appreso i movimenti puri di ogni territorio. Conosce bene le differenze, ad esempio, tra le varie tammurriate campane dedicate al culto mariano (tra spirituale e pagano). La paganese è ben diversa da una giuglianese, a sua volta diversa da una tammurriata dell’agro nocerino. Pagani, Giugliano, Agro Nocerino (giusto per fare degli esempi) custodiscono stili,  culti e leggende, che Selena cerca di preservare. L’originalità del suo insegnamento sta proprio in questo restituite purezza ad ogni singolo ballo, andando controcorrente rispetto alla tendenza attuale. Poiché i balli popolari stanno riacquistando interesse popolare (che paradossalmente si era perso), sono  fenomeno di moda con tutti i rischi che ciò comporta. Sui balli popolari, infatti, oggi si lucra e si sperimenta, apportando contaminazioni, abbellimenti, aggiunte. Selena sta attenta ad evitare questo rischio e  merita la nostra stima e il nostro interesse.

Nel corso della cenabaratto di venerdì 27 marzo 2015, presso la libreria indipendente Masone Alisei di Benevento, sarà possibile confrontarsi con lei sui vari balli del nostro territorio campano, ma anche sulle altre tarantelle del sud, come sulla pizzica e sulla taranta. Sarà anche possibile confrontarsi sulla cultura e sulla manualità: le tammurriate si ballano seguendo la tammorra e suonando le castagnette, strumenti musicali costruiti a mano, da esperti artigiani. E poi, ancora, sarà possibile confrontarsi sulla funzione terapeutica della musica e della danza: non a caso nella storia, la danza è stata la prima forma di terapia. Le danze popolari ne sono testimoni, come lo stesso Ernesto De Martino ha ben sintetizzato nel bellissimo capitolo/appendice il Tarantismo” contenuto nel libro “Sud e Magia“.

L’approfondimento avverrà attraverso il dialogo, l’ascolto, ma anche attraverso la danza. Il tutto nel mezzo di una cena barattaria in linea con le nostre ormai collaudate cenebaratto.

La cenabaratto configura un baratto di competenze alimentari e artistiche: affinché si realizzi una partecipazione esperienziale e sostenibile, è opportuno che i fruitori della cenabaratto partecipino con un cibo cucinato da condividere e forniti di stoviglie non monouso che utilizzeranno durante la cena. Sarà consegnato un SoldoCorto, moneta artigianale/locale sannita, a coloro che verranno muniti di stoviglie. Chi non avrà avuto opportunità di portare un cibo cucinato, potrà versare cinque euro per acquistare, presso il Caff’Emporio, un vino biologico da condividere con gli altri partecipanti.
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Le cenebaratto, promosse con l’apporto di Art’Empori.it e il Distretto di EcoVicinanza (Distretto di Economia Solidale), dopo la consegna del GASb Arcobaleno Benevento (Gruppo d’Acquisto Solidale e Barattario), tramite lo scambio di competenze alimentari e artistiche, realizzano un’esperienziale coesione tra soci produttori, soci consumatori e chiunque voglia aggiungersi per un rapporto responsabile con il cibo e con l’arte.
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Presidio territoriale nato per resistere alla crisi economica, la cenaBaratto diventa anche opportunità, nella comunità locale, per promuovere inclusione, un linguaggio della pace e una cittadinanza non delegata: per parteciparvi non bisogna essere invitati, ma basta barattare una competenza, come un cibo cucinato, una performance artistica, un sapere concreto o un’esperienza che promuova il cambiamento.
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Seduti intorno alla stessa tavola, accomunati dal cibo, tutti partecipano da coautori della serata: infranta la separazione tra attore e spettatore, tra cultura intellettuale e cultura materiale, ognuno è fruitore dell’altro.

 

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