A proposito di Art’Empori (dal blog www.tulliabartolini.splinder.com )

Grazie Tullia di aver diffuso la notizia della nostra iniziativa sul tuo blog. Non posso spiegare il contenuto di art’empori perché non è un programma di intenti, è invece soprattutto un luogo nei luoghi in cui le persone si ritrovano con un linguaggio differente: iniziando dall’esperienza per raccontare il senso di incontri con libri, musica o semplicemente un pensiero che interessa, interroga o assilla. L’orizzonte della cultura che desidero non è l’accumulo delle conoscenze da esibire per affermarsi contro chicchessia, bensì – almeno tale è il mio impegno quotidiano e la mia politica – azione fondata come una radice nella terra e volta ad essere per… Che non significa condividere le opinioni di tutti e chi mi conosce sa quanto sia “oppositiva” (così mi riferì un amico che stimo per il suo lavoro d’informazione) quando lo reputo coscientemente giusto; lì dove per coscienza – è meglio precisare – non intendo la buona condotta, bensì l’autentica adesione al proprio sentire, anche nell’incertezza e nel dubbio, in cui si vive. E tuttavia orizzonte è lasciare gli altri si esprimano senza la pretesa di ritenere la nostra opinione migliore, conservando piuttosto quella sana curiosità che ci consente di ascoltare e di stupirci nel notare come anche da lui e da lei, diversissimi, possa giungere inaspettatamente un’osservazione chiarificatrice, uno spunto creativo o persino un insegnamento. Art’empori per me vuole essere una pratica di confronto (almeno con chi s’interessi al riconoscimento della parola calata nel vissuto), di scambio, di riflessione per scansare l’adescamento semplificatore dell’omologazione dei linguaggi; una pratica per sollecitare ad avere fiducia nella possibilità reale di essere solidali e ad avere coraggio per uscire dall’anonimato.
Un caro saluto e a presto.
rita bagnoli 
 08 Febbraio 2009 – 16:41

 Grazie a te, Rita. La rete puo’ servire a dar vita a confronti di grande valore. Dove nessuno ha la verità in tasca ed ognuno offre il proprio sentire, come scrivi tu. E, se è oppositivo, tanto meglio. Anche in Splinder accade, quando si trovano i giusti interlocutori. A presto.

Tullia Bartolini

(da http://tulliabartolini.splinder.com/ )

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