I dieci film di Giulio De Cunto (bmagazine di febbraio 2009)

Parenti serpenti 
di Mario Monicelli, Italia 1991

Il fiore delle mille e una notte 
di Pier Paolo Pisolini, Italia/Francia 1974        

Arancia meccanica 
di Stanley Kubrick, USA 1971           

Pelle alla conquista del mondo
di Bille August, Danimarca/Svezia 1987

L’appartamento spagnolo 
di Cédric Klapisch, Francia/Spagna 2002       

Le invasioni barbariche 
di Denys Arcand, Canada/Francia 2003                     

Respiro 
di Emanuele Crialese, Italia/Francia 2002                   

Piovono pietre 
di Ken Loach, GB 1993                     

No man’s land 
di Danis Tanovic, Europa 2001                      

Buena Vista Social Club
di Wim Wenders, Germania/Francia 1999

Negli anni settanta, tutto il cinema italiano attraversava una grave crisi di presenze, ed anche a Benevento, le sale funzionanti avevano in programmazione principalmente film porno. Fu così che dal gruppo di amici, che aveva creato il circolo culturale “Papavero rosso” dell’ARCI (io, Franco Gerardo, Donato Cella, Ornella Verusio, Annamaria e Marilù Panella, Giovanna Fucci, Antonio Carbone, Franco Carolla, Fedele Liscio, Peppe De Rienzo, Arcangelo Iannace), venne fuori l’idea di organizzare, tra le altre cose, una rassegna di cinema, sia per poter tornare a vedere qualcosa di decente, sia per creare momenti di incontro tra le persone. Contattammo l’allora proprietario del “Cinema Massimo”, il cav. Miranda, che intuì subito la potenzialità dell’iniziativa; noi avremmo curato la programmazione ed il cavaliere la parte economica: il 18 febbraio 1981, ebbe inizio (con il film “Jonas che avrà vent’anni nel 2000”) la prima di una lunga serie di rassegne, quelle che ancora oggi si tengono di mercoledì, ininterrottamente da 28 anni, dopo aver cambiato varie sale (dopo il “Massimo” il “Teatro Comunale” ed infine il “S. Marco”), e con l’alternarsi di  vari organizzatori (talvolta con polemiche…). Le rassegne ARCI, come tutti ormai le conoscono, hanno rappresentato un’iniziativa duratura e a costo zero, essendosi rette senza finanziamenti pubblici.

Perché il cinema? Perché un film racconta storie, trasmette emozioni, sollecita riflessioni, evoca ricordi, “rimane dentro” con le immagini, i suoni e le musiche (quante colonne sonore sono impresse nella nostra mente più dello stesso film!). Ed il film va visto al cinema, sullo schermo grande, immersi nel buio, dopo aver spento il cellulare e aver chiuso fuori tutto il resto del mondo. Uscire per andare al cinema, inoltre, è un esercizio di socialità, che non può essere certo vissuto guardando un film sul televisore. Tra i miei ricordi, il tragicamente vero “Parenti serpenti”, la dolcezza de “Il fiore delle mille e una notte”, la violenza delle istituzioni di “Arancia meccanica”, “Pelle alla conquista del mondo” alla fine del quale ho invidiato il protagonista, “L’appartamento spagnolo” per ridere con i giovani d’oggi, la leggerezza per ragionare di cose serissime de “Le invasioni barbariche”, la più bella scena girata nel mare di “Respiro”, l’arte che denuncia un’epoca in “Piovono pietre”, la guerra stupida e terribile di “No man’s land”, la musica che non ha confini e non ha età in “Buena vista social club”.                

Giulio De Cunto. Matematico, è dirigente scolastico del 5° Circolo di Benevento. Segretario dell’ARCI di Benevento nei primi anni ottanta, è stato tra gli organizzatori della rassegna del mercoledì “Cinema che passione!”, nonché tra i fondatori dell’ARCI-Ragazzi e della Lega Ambiente di Benevento. Nel 1987, ha fondato la Coop. Sociale “L’isolachenonc’è”. Ha curato da responsabile i1 settore “Ragazzi” della XV Città Spettacolo, nel 1994. E’ stato Presidente del Centro di Iniziativa Democratica degli Insegnanti di Benevento, dal 1997 al 2002. Nel 2003, è stato tra gli animatori di “FuoriLuogo”. Ha fatto politica attiva nel PCI, prima, e nel PDS e Ds, poi; attualmente non aderisce a nessuna formazione politica.

(pubblicato su Bmagazine di febbraio 2009)

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