Nazione Indiana: blog per una cultura biodiversa, contro gli specialisti

Logotipo originale Nazione Indiana con piume

http://www.nazioneindiana.com/

Perché ci siamo chiamati Nazione Indiana

Perché ci piaceva l’idea di una nazione composta da molti popoli diversi, orgogliosamente diversi e orgogliosamente liberi di migrare attraverso le loro praterie intrecciando scambi e confronti, e a volte anche scontri.

Perché a un primo gruppo di scrittori e teatranti che si erano incontrati per un convegno e un libro dal titolo Scrivere sul fronte occidentale si sono poi aggiunti anche uomini di cinema e altri. Ma noi vorremmo che domani ci fossero anche musicisti, scienziati, persone che si occupano dei più svariati ambiti del sapere e della cultura e altri ancora che noi oggi non riusciamo neanche a immaginare.

Mentre la situazione attuale è che ciascuno viene relegato nel suo ruolo e nel suo campo e trova uno spazio solo se accetta di rimanere confinato entro questi limiti, delegando a specialisti e mediatori il compito di raffigurarlo e di collocarlo in una apposita nicchia preordinata, in un piccolo gioco chiuso e – a noi pare – senza futuro.

La rete ci permette invece di tornare a una economia di scambio da Nazione Indiana dove contano soprattutto le cose che facciamo – che ognuno fa a suo modo scegliendo di volta in volta argomenti, stili, generi che lo attirano di più – e non la nostra “qualifica professionale” preconfezionata.

Stili di comportamento.

Nella cultura italiana vige la pratica dello scambio di favori. Ci impegniamo a non accettare nessun clientelismo. Non solo i do ut des immediati, ma anche le soggezioni, gli atteggiamenti reverenziali in vista di futuri tornaconti o per timore di essere esclusi o danneggiati dai “padrini della cultura”: boss grandi e piccoli del giornalismo e dell’editoria, amministratori pubblici, funzionari, giurie di premi, organizzatori di eventi ecc…

Le sezioni del sito

  • Allarmi: urgenze, indignazioni, questioni gravi
  • Carte: scritti già pubblicati altrove o interventi letti a convegni
  • Diari: esperienze, commenti all’attualità
  • Dispatrio: prime traduzioni italiane di scrittori stranieri
  • Incisioni: testi redatti per Nazione Indiana e di particolare rilevanza
  • Mosse: proposte, progetti, segnalazioni di eventi
  • Vasicomunicanti: confronti e contagi, sconfinamenti di campo

Come funziona Nazione Indiana

Nazione Indiana è un blog collettivo. Ciascun collaboratore ha un accesso personale al sito che gli permette di pubblicare autonomamente ciò che vuole, senza passare attraverso alcun filtro redazionale e alcun tipo di mediazione.

L’organizzazione di Nazione Indiana è decentrata, orizzontale, rizomatica. Non esiste una redazione centrale, non ci sono posizioni unanimi, ma singole autonomie individuali.

Nazione Indiana oggi è :

Gianni Biondillo, Franco Buffoni, Francesco Forlani, Andrea Inglese, Helena Janeczek, Francesca Matteoni, Mattia Paganelli, Domenico Pinto, Orsola Puecher, Andrea Raos, Jan Reister, Massimo Rizzante, Marco Rovelli, Evelina Santangelo, Giacomo Sartori, Roberto Saviano, Piero SorrentinoAntonio Sparzani, Chiara Valerio, Maria Luisa Venuta.

(fai clic su ciascun nome per consultare i suoi articoli)

Ne hanno fatto parte :

Andrea Bajani, Sergio Baratto, Carla Benedetti, Benedetta Centovalli, Federica Fracassi, Gabriella Fuschini, Sergio Garufi, Jacopo Guerriero, Franz Krauspenhaar, Giovanni Maderna, Renzo Martinelli, Lea Melandri, Raul Montanari, Antonio Moresco, Giulio Mozzi, Sergio Nelli, Aldo Nove, Maria Pace Ottieri, Piersandro Pallavicini, Christian Raimo, Michele Rossi, Tiziano Scarpa, Éric Suchère, Giorgio Vasta, Piero Vereni, Dario Voltolini.

logotipo di Edo Grandinetti

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