i’ll trade all my tomorrows for a single yesterday

foto e testo di alessandro caporaso

 

ma non può essere tutto un po’ più semplice? non che sia tutto così difficile ma un fine settimana del genere non me lo ricordavo più. sono andato in giro, ho visto gente e sono successe cose troppo strane per un normale week-end. l’altra sera ero da alessio per una sorta di conferenza sul bene comune. stava procedendo tutto per il verso giusto. sentivo persone che parlavano, io, defilato, seduto su una sedia pieghevole con il mio buon bicchiere di vino in mano. si perché da alessio si beve vino. un vino dal basso, intendiamoci,che se viene dall’alto è solo perché bertozzi è troppo ubriaco per mantenere il bicchiere, e te lo versa addosso. e il jeans pulito se ne va a farsi benedire. che forse ci dovrei andare pure io a farmi benedire, che me l’ha detto l’oracolo. dicevo che stavo da alessio e mentre questi parlavano trovo tra gli scaffali il libro della sibilla. un oracolo. evvai. ora, la prima cosa da fare per avere un giusto responso è porsi una domanda. farlo però non è così semplice, nel senso che ti vengono tante cose in mentente che poi non riesci a decidere. e poi cadi sempre sulle stesse cose. amore. salute. lavoro. come se fossero gli unici interrogativi per i quali interrogare l’oracolo. penso un po’. sorseggio ancora del buon vino e mi viene in mente la faccenda della fotografia. formulo la domanda e consulto l’oracolo. ora per consultare quest’oracolo c’è bisogno di fare alcuni conti e formulare bene la domanda non basta. bisogna  pensare anche a tre numeri. tre numeri che abbiano avuto una certa importanza nella vita. e qui allora ci vuole dell’altro vino che pensare a tre numeri importanti nella mia vita è davvero difficile. inizio dalla mia data di nascita che non è che sia poi così importante. il 16 no che poi mi fa pensare a tante cose assieme. il 4. c’ho una fissa pazzesca per questo numero. è il primo numero. ho deciso. ora servono gli altri due e l’invento. 8-4-32 ecco i miei tre numeri, che poi ho anche dimenticato di giocarli al lotto. 

-sapercosequindidebbogridanlestellasortetenèatecontra.

ecco poi quello che l’oracolo mi ha detto. ora come dice il libro basta solo mettere la punteggiatura al punto giusto e trasformare le parole dal maschile al femminile e il gioco è fatto.

-la sorte è a te contraria

che non è che poi ci voleva l’oracolo per dirmelo che ovviamente la serata si è poi trasformata in un teatrino. ora fare l’attore non mi è mai riuscito tranne che quando facevo le scuole superiori, quando per un giorno sono stato il dott. hinkfus. l’altra sera però ho superato me stesso e ho gestito al meglio una situazione a dir poco catastrofica. alla fine sono tornato a casa con il jeans pieno di vino e birra. devo ancora ringraziare bertozzi. la serata dunque si prospettava molto interessante se non fosse stato che avevo appuntamento con due ragazze allo stesso orario. ora per gestire tale situazione ci vuole un fegato poco affaticato e con tutto quel vino che avevo già  bevuto non mi sembrava il caso. disdico gli appuntamenti e decido di vedermi con un’amica. decisione poco saggia. e come sempre ogni mia decisione si rivela poco saggia, alla fine. certo. raggiungo st’amica. appena entro nel locale qualcosa inizia ad andare storto e me ne accorgo dai capelli. non i miei, ma di quelli che erano seduti di spalle. i miei capelli ormai vanno dove vogliono loro e neanche più il gel li tiene. devo prendere un appuntamento anche con il mio barbiere di fiducia.

acconciatore per uomo giuseppe

che ogni volta che entro lì è sempre un mercato. c’è gente che entra e parla. gente che arriva e prende il tuo posto che ha pochi capelli. e non è che se hai pochi capelli ci vuole poco tempo, specie se poti ti metti a parlare di calcio che sembra di essere al bar-sport, che poi alla fine ti vengono anche i capelli bianchi. mica poi come quella vota che m’ero seduto affianco ad una ragazza, che poi non avevo capito che ci faceva una ragazza dall’acconciatore per uomo giuseppe. insomma parlo del taglio, faccio il figo. era estate e la porta del salone era aperta che ci puzzava di sudore. poi passa mia nonna.

-ciccio bello di nonna, sei venuto a tagliarti i capelli?

-grazie nonna.

un disastro completo. questa se ne va.

dicevo dell’amica che avevo raggiunto alla vineria, come se non avessi bevuto fin troppo vino. m’avvicino al tavolo e la saluto. i capelli che avevo riconosciuto erano capelli di amici e mi viene anche presentata una ragazza che avevo appena conosciuto e che mi incuriosiva. e stava con il ragazzo.

me ne vado come se non fosse successo niente, che quella tipa mi piaceva pure e me ne vado verso il giorno dopo che m’aspettava la clinica veterinaria. m’aspettava pure paola al morgana che poi alla fine l’ho pure lasciata lì sola con il ron-e-coca

-ciao alessà vedi che hanno investito un cane e teresa l’ha trovato. sta sola.

-ok dià, mo vado subito.

trovo sto cane, che mo si chiama ciccia e trovo teresa e trovo pure la clinica. e si fanno le tre di notte e meno male, che avevo bevuto pure troppo. insomma la serata finisce così che non c’ho manco potuto parlare che le era venuto un mal di testa terrificante e a dire il vero sto mal di testa m’era venuto pure a me. mo sembra tutta una barzelletta, che stamattina sono andato anche alla federfarma. mi scusi, e lo so può sembrare strano che un ragazzo venga qui a chiedere di ste cose, ma mi servono i dati statistici dei medicinali riguardanti i problemi erettili. non è che servono a me, è solo che sono un giornalista.

2 Risponde a i’ll trade all my tomorrows for a single yesterday

  1. Anna Rita 8 marzo 2011 a 16:56

    Alessà lo sai che sono un’estimatrice di ciò che scrivi,
    son d’accordo con Nicola, è piacevole perdermi tra i tuoi pensieri…cmq gli appuntamenti, come già ti ho detto, vanno presi ad orari differenti!!!!!

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  2. Nicola Sguera 8 marzo 2011 a 14:42

    Continua a darci questi spaccati ironico-esistenziali di vita beneventana. Saranno preziosi un giorno anche per ricostruire gli stili di vita… Li leggo sempre con piacere.

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