Presentazione (e laboratorio) del libro “Mettiamoci in cerchio”: 27 aprile 2012 presso la libreria Masone di Benevento

Venerdì, 27 aprile 2012, ore 20.30, presso la libreria Masone di Benevento, si realizzerà un incontro con Enzo Maddaloni, autore con J. Sidney del libro “METTIAMOCI IN CERCHIO”, pubblicato nel 2012 dalle Edizioni La Meridiana.

L’evento, condotto dall’autore, prevede la presentazione del libro e il coinvolgimento dei presenti nella realizzazione di un cerchio secondo la pratica del council della tradizione dei nativi d’America.

“Mettiamoci in cerchio” è un manuale per favorire, tramite la pratica del cerchio, il dialogo e la democrazia nei gruppi e per promuovere una gestione creativa dei conflitti perché la democrazia e la non violenza sono soprattutto un metodo, non semplicemente una volontà.


Un metodo per la democrazia della comunicazione 

Il fatto è che non basta dire ‘siamo democratici’ oppure ‘tutti possono partecipare’ perché accada qualcosa di diverso. La questione di fondo è il metodo.

Ci sono regole, cose da fare e da dire perché si inneschi quel qualcosa che determini la partecipazione di ognuno.

Ad esempio anche la disposizione. Se frontale o circolare cambia l’approccio alla discussione e ne condiziona l’esito. I nativi d’america avevano capito che mettersi in cerchio significasse mettersi sullo stesso piano, potersi vedere negli occhi, essere più partecipi dell’evento, poter intervenire superando le asimmetrie che una cattedra o un appostamento unidirezionale comportano.

Vogliamo provarci? Mettiamoci in cerchio.

Però, prima di farlo, sfogliamo le pagine di questo libro che è un vero e proprio manuale per sapere come, traendo spunto dall’idea del council dei nativi d’america, si può creare e ricreare una situazione naturale ed efficace di partecipazione.

Ma dove funziona questo metodo? Ovunque. In qualsiasi tipologia di gruppo. Perché, in poche parole, adottare il Cerchio significa introdurre una modalità che facilita la pratica quotidiana della democrazia.

E non è forse l’ora di una nuova riprogettazione sociale degli spazi relazionali? Questo libro intende dare un contributo concreto in questa direzione.

Un assaggio di lettura cliccando qui.

Un metodo per una gestione creativa dei conflitti

Diciamolo pure. Pensiamo un po’ tutti che in ogni evento vi sia chi ha ragione e chi ha torto. Ci meravigliamo che le differenze producano equivoci, ambiguità, distorsioni nella comunicazione e conseguentemente conflitti. Il conflitto, invece, è indicatore di movimento, di emozione, in poche parole di vita.

Senza dubbio esistono conflitti inutili, e in effetti molti dei litigi fanno parte di questa categoria, ma dovremmo ridare cittadinanza ai conflitti, come occasioni di chiarimento, cura delle relazioni, scoperta di nuovi lati di noi stessi e degli altri. Perché non pensare a una gestione creativa dei conflitti? E cosa c’è di meglio del Cerchio per affrontare un conflitto.

La figura geometrica del Cerchio ha in questa fase epocale la possibilità di entrare con più forza nella vita quotidiana: nella progettazione urbanistica, nel disegno degli spazi pubblici, nell’arredamento dei luoghi d’incontro e nel design di prodotti e oggetti. Mettersi a Cerchio significa mettersi sullo stesso piano, potersi vedere negli occhi, essere più partecipi dell’evento, intervenire superando le asimmetrie che una cattedra o una geometria unidirezionale comportano. Insomma, il Cerchio nella progettazione sociale facilita la pratica della democrazia.

Questo libro rappresenta un contributo prezioso e concreto nella riprogettazione degli spazi relazionali. È ispirato dalle fonti più autorevoli dei nativi americani secondo le quali la via del Cerchio è la via del cuore. Esserne pienamente consapevoli rende possibile creare un’armonia tra il battito del nostro cuore, il nostro cervello e il ritmo vitale della Terra.

Quando ci ritroviamo insieme in un Cerchio ci sentiamo nel posto giusto e in armonia con la nostra natura. (Manitonquat)

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