Violenza di genere, uno slogan per non confrontarsi con la violenza che è in tutti noi?

lichtenstein-wallpaper[di Vincenzo Leso] Sento e leggo spesso parlare di violenza degli uomini sulle donne. Con grande clamore e strepito di tanti indignati. Ma credo si perda di vista che la violenza, in realtà, è ben più vasta e certo non è legata al “genere”.

La violenza, senza affrontare ora le sue origini e e le sue dinamiche, è essenzialmente un comportamento, diffusissimo, che inevitabilmente si manifesta quando c’è una persona (carica di aggressività) più forte in relazione ad un’altra più debole.

Quindi si può trattare certo di un uomo (se più forte) rispetto ad una donna. Ma anche del contrario. Ed anche (e spessissimo) di adulti (donne o uomini) nei confronti di bambini. E di dirigenti (uomini e donne) nei confronti di sottoposti. E di bambini nei confronti di altri bambini. E di adolescenti nei confronti di adulti. E di insegnanti nei confronti degli studenti. Dello Stato contro i cittadini e viceversa. Violenza di pregiudizi contro persone senza pregiudizi. Violenza di popoli contro altri popoli. E di persone contro gli “animali”…

Violenze fisiche eclatanti e violenze psicologiche subdole e sotterranee. Violenze occasionali esplosive e violenze silenziose e continue.

Un elenco infinito, perché è inutile nascondersi il fatto che la violenza è presente, fin troppo, nel nostro Mondo. Non, semplicisticamente, nel nostro “sistema sociale” o in un genere sessuale. La violenza è insita nel nostro mondo e nel nostro essere. Pronta ad emergere, pronta a manifestarsi. In tutti. Magari nascosta dietro uno splendido sorriso…

Con ciò, io ritorno ad un tema che ho toccato varie volte: la necessità di prendere atto della nostra vera natura (con le sue luci e con le sue ombre) e, dopo, iniziare a rivoluzionare questa natura. Gradualmente ed incessantemente.

Chi invece continua a proiettare (o solo ad attribuire ad altri la “diversità” dell’essere violento) fuori da sé e sugli altri certi comportamenti negativi, non parte con il piede giusto. Si preoccupa solo di buttare i “rifiuti” fuori dalla propria casa, nel vicolo dabbasso.

Sullo stesso argomento, pubblicati su Art’Empori:
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