Giorno di Beltane a Villapastenella

[di Lorenzo Canzanella]
villapastenella (27)Non tutti sanno che giovedì 1 maggio è il giorno di Beltane (cliccateci su per capire cosa sia), oltre che la festa dei lavoratori. Io infatti non lo sapevo e quest’anno, alcune persone speciali si sono unite per offrire un evento a tema: Tiziana Salvetti, Renato Pirone, Daniela Severgnini. Tiziana e Renato sono i proprietari e gestori di un luogo incredibile chiamato Villapastenella, Daniela è l’esperta di erbe spontanee.

Cos’è Villapastenella? Un agriosteria sita a ridosso del borgo antico di Tocco Caudio (BN), una località da film che ho trovato assolutamente ricca, suggestiva, rasserenante e meravigliosa. Il casale è circondato da montagne, boschi fitti. C’è un torrente, c’è il borgo antico, c’è un gazebo in legno per sostare fuori nelle belle giornate, un orticello. Di giorno è insomma un posto incredibile da visitare per una scampagnata sensoriale. Renato, oltre che un piacevole chiacchierone, sa fare anche degli ottimi piatti da buongustaio, in questo caso improvvisando con le erbe spontanee trovate durante la gita. Tiziana, responsabile dell’ospitalità e degli interni, ha reso Villapastenella un luogo molto accogliente, curando con gusto ogni minimo particolare. Non so quante volte ho ripetuto la frase “questo posto è meraviglioso”.

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Cos’è Daniela? Nel senso, di che si occupa? E’ una di quelle persone che sa molto bene quanto un bosco sia un “supermarket sempre aperto” i cui prodotti, oltre che gratuiti e genuini, abbondano e mutano a seconda delle località, delle stagioni e delle altezze. Lì fuori era pieno di ortica (si, si mangiano e sono anche assai nutritive), melissa, cirsus, artemisia, menta. Alcune da cuocere, altre ottime all’insalata, come i fiori di lamio e di veronica. Il bello delle guide esperte come Daniela è che delle piante sono capaci di trasmettere la tecnica per riconoscerle e il senso, come la “segnatura”. Ad esempio, della gallium, di cui in questo periodo si mangiano i germogli, i peletti “azzeccosi” lungo il gambo sono indice di quello che la pianta può fare per il corpo: pulire come una spazzola. Una pianta la cui foglia ha delle venature rosse è indice di ferro in essa contenuta. Insomma, imparare le piante spontanee nei boschi non è come imparare le date di un libro di storia…in più te le mangi, sono curative e volendo anche ornamentali. Poi non scordiamoci mai che noi “siamo fatti della stessa sostanza delle piante”.

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