Quanno nascette Ninno, canto popolare della tradizione napoletana.

Caravaggio intero[di Mariapaola Bianchini] Tra i canti di Natale italiani piu’ famosi c’e’ TU SCENDI DALLE STELLE, che tutti noi conosciamo per tradizione parrocchiale. E’ quello che ascoltiamo in chiesa nelle festività natalizie praticamente da sempre ma non tutti ne conosciamo bene l’origine, che è antica.
Si tratta di un arrangiamento del canto che il vescovo napoletano Alfonso Maria de Liguori compose nel 1754 – QUANNO NASCETTE NINNO – più intimo e più fedele alla sua origine napoletana. Maria Alfonso de Liguori, che operò soprattutto nelle zone napoletane accogliendo a pieno lo spirito della sua terra, scrisse diverse opere teologiche non solo dottrinali ma anche popolari, appunto.
QUANNO NASCETTE NINNO è insomma un contributo religioso e spirituale connotato di tradizione e senso di appartenenza, che le esigenze nazionalistiche hanno trasformato nel tempo in un canto più semplice e breve, alla portata di tutto il popolo italiano, spogliandolo così della bellezza popolare di certo più autentica.
Si tratta di un componimento poetico diviso in tre parti principali. Nella prima il vescovo si sofferma a descrivere come tutta la terra si trasforma, in bellezza, alla nascita di Cristo. Poi passa a descrivere in particolare la scena della Natività così com’è descritta nei Vangeli, ma facendo riferimento alla già collaudata tradizione dei presepi napoletani. Infine si sofferma sull’intimo del proprio animo, con le tribolazioni personali superabili attraverso la fede e la pratica religiosa.
Il testo, qui riportato,  è molto più lungo e complesso di TU SCENDI DALLE STELLE, ma, come si può leggere, anche più bello. A seguito del testo originale c’e’ un link di un arrangiamento musicale inciso nel 1972 dalla Nuova Compagnia di Canto Popolare ed inserito nell’album ‘Cicerenella’.
La foto di apertura è un dipinto di Caravaggio, “L’adorazione dei pastori”.

Caravaggio part

Caravaggio part

Quanno nascette Ninno,
quanno nascette Ninno a Betlemme,
era notte e pareva miezojuorno…
Maje le stelle,
lustre e belle,
se vedèttero accussí
e ‘a cchiù lucente,
jette a chiammá li Magge a ll’Uriente.
Maje le stelle, lustre e belle,
se vedèttero accussí
Se vedèttero accussí

 [continua http://www.napoligrafia.it/musica/testi/quannoNascetteNinno.htm ]

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